+39 0321 653800

meccrios@meccrios.com

Caltignaga (NO) | Italy

Viale Italia, 19

Blog

Crio-diserbo con azoto liquido

Crio-diserbo con azoto liquido

Premessa

Le cellule vegetali sono intrinsecamente costituite da strutture cellulari chiamate vacuoli, che possono essere descritte come riserve interne d’acqua fondamentali per le funzioni cellulari primarie e come fonti essenziali di idratazione all’interno delle strutture vegetali. Il vacuolo possiede la capacità di flessione, manifestandosi chiaramente quando, ad esempio, una foglia appassita, se bagnata, ritorna alla sua vitalità originaria. Questo processo chimico/fisico assume un ruolo cruciale nella decisione di utilizzare l’azoto liquido per compromettere le strutture vegetali, portandole al deperimento e successivo disseccamento.

L’aria che respiriamo è composta per il 78% da azoto, rendendo questo gas un prodotto eco-sostenibile. Tale elemento, sottoposto a compressione e raffreddamento adeguati, viene trasformato in uno stato liquido e mantenuto a una temperatura di -196°C.

Come funziona

Il fondamento di questa metodologia si basa sul principio che la bassissima temperatura dell’azoto, opportunamente irrorato alla distanza e alla pressione prestabilita, crea uno shock termico nella vegetazione “congelandola”. Questo fenomeno fisico di congelamento provoca un aumento di volume all’interno della struttura vegetale, causando l’esplosione del vacuolo e danneggiando le cellule della pianta. Di conseguenza, l’infestante è privato della possibilità di ripresa e si dissecca entro poche ore o giorni.

Al fine di intensificare il danneggiamento delle strutture epigee e ottenere un effetto contenitivo sugli stoloni e gli accrescimenti, oltre a una maggiore efficacia radicale, il processo di congelamento mediante azoto liquido viene affiancato da una compressione del terreno attraverso la pratica della rullatura superficiale.

La prova

Per condurre le operazioni, si impiega un veicolo semovente radiocomandato, equipaggiato con cingoli per assicurare stabilità al suolo, persino nelle zone più dissestate o scoscese. Questo mezzo, gestito a distanza, offre una maggiore sicurezza durante l’applicazione del prodotto irrorato. Il veicolo è dotato di un serbatoio coibentato e a pressione controllata, che mantiene l’azoto ad una temperatura di – 196°C. La distribuzione del prodotto avviene tramite un riduttore di pressione, garantendo un’irrorazione costante attraverso un tubo coibentato collegato a una barra anteriore con ugelli in acciaio, appositamente progettati per resistere alle basse temperature. L’irrorazione dell’azoto avviene a basse pressioni: 1,5 – 2,5 bar. Posteriormente, un rullo esercita pressione sul suolo, contribuendo meccanicamente alla rottura degli organi vegetali.

Per massimizzare l’efficacia del prodotto in situazioni di infestazione intensa, anteriormente è presente una barra falciante, consentendo di abbassare l’altezza della vegetazione e migliorare l’efficienza della procedura.

Essendo una tecnologia non fitosanitaria, questo approccio può essere applicato su banchine e aree limitrofe a zone popolate, con un impatto minimo sul traffico ferroviario. L’utilizzo avviene esclusivamente in spazi aperti e mai in ambienti chiusi. Il rischio associato all’uso è principalmente legato al contatto diretto con l’azoto, ma essendo irrorato a una distanza di 15 cm dal suolo, il rischio di contatto è significativamente ridotto.

In confronto ai metodi convenzionali, questa tecnologia offre un livello di sicurezza superiore per la popolazione e contribuisce alla mitigazione dei rischi ambientali. Le sperimentazioni condotte hanno dimostrato una riduzione della ricrescita del 60-65% della vegetazione e un disseccamento delle essenze presenti superiore al 90%.